Che cos’è il Cost Per Click?
Il Cost Per Click (CPC) è una metrica usata nella pubblicità online che rappresenta il costo sostenuto dall’inserzionista ogni volta che un utente fa click su un suo annuncio.
In pratica, anziché pagare per la semplice visualizzazione dell’annuncio (come avviene nel modello basato sulle impressioni), con il CPC l’inserzionista paga soltanto quando l’utente interagisce attivamente con l’annuncio, cliccandoci sopra.
Questo modello è particolarmente popolare nelle campagne di ricerca a pagamento e nella pubblicità sui social media, poiché offre una chiara indicazione dell’interesse mostrato dagli utenti verso l’annuncio.
Monitorare e ottimizzare il CPC è fondamentale per assicurare che una campagna pubblicitaria sia cost-effective e raggiunga efficacemente il pubblico desiderato.
Come si calcola il Cost Per Click.
Il calcolo del Cost Per Click (CPC) è piuttosto semplice e diretto. Si basa sulla divisione del costo totale della tua pubblicità per il numero totale di clic ricevuti.
Ad esempio, se hai speso 100 euro per una campagna pubblicitaria e hai ricevuto 200 click sull’annuncio, il tuo CPC sarebbe di 0,50 euro.
In formula, il CPC si calcola come:
CPC = Costo totale pubblicità / Numero totale di click ricevuti
Per le aziende e i marketer, comprendere il proprio CPC è essenziale per valutare l’efficacia delle campagne pubblicitarie e per ottimizzare il rendimento degli investimenti. Se il CPC risulta troppo elevato rispetto alla media del settore o rispetto agli obiettivi aziendali, potrebbe essere necessario rivedere la strategia o l’attuazione della campagna.
Come ridurre il CPC?
Ecco alcune strategie:
- Targeting ottimizzato: Assicurati di targetizzare il tuo annuncio al pubblico giusto. Utilizza i dati demografici, gli interessi e i comportamenti per raggiungere le persone che sono più propense a cliccare.
- Ottimizza le parole chiave: Se stai utilizzando piattaforme come Google Ads, la scelta delle parole chiave giuste è cruciale. Evita termini troppo generici e opta per parole chiave a coda lunga.
- Test A/B: Prova diverse versioni del tuo annuncio per vedere quale funziona meglio. Piccoli cambiamenti nel testo o nell’immagine possono avere un grande impatto sul CPC.
- Migliora la qualità dell’annuncio: Piattaforme come Google valutano la qualità degli annunci. Annunci di alta qualità possono risultare in un CPC più basso.
Differenze tra CPC, CPM e CPA.
Il mondo della pubblicità digitale utilizza diverse metriche per quantificare e valutare l’efficacia delle campagne pubblicitarie: CPC, CPM e CPA sono tra le più comuni.
Il CPC (Cost Per Click) si riferisce al costo sostenuto dall’inserzionista ogni volta che un utente fa clic su un annuncio. È utilizzato principalmente in campagne pubblicitarie dove l’obiettivo è indirizzare il traffico verso un sito o una pagina specifica.
Il CPM (Cost Per Mille), invece, sta per “Costo Per Mille impressioni”. Qui, l’inserzionista paga un prezzo fisso per ogni 1000 visualizzazioni del suo annuncio, indipendentemente dal numero di clic ricevuti. È particolarmente utile quando l’obiettivo principale è la brand awareness o la visibilità.
Infine, il CPA (Cost Per Acquisition o Cost Per Action) è una metrica che riflette il costo sostenuto ogni volta che un utente compie un’azione specifica, come effettuare un acquisto o iscriversi a una newsletter, dopo aver cliccato sull’annuncio. Questo modello è particolarmente attraente per gli inserzionisti focalizzati sul conseguimento di risultati concreti e misurabili, come una vendita o una registrazione.
In sintesi, mentre CPC e CPM sono basati rispettivamente su clic e visualizzazioni, il CPA si concentra sulle conversioni o azioni compiute dagli utenti.